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Un matrimonio combinato in un intreccio gattopardesco maturato, drammaticamente, nel clima postunitario dell'Italia meridionale, attraverso le logiche di potere dei blocchi politico-sociali dominanti. Sullo sfondo, le trame della casta e i retroscena della politica. L'unione coniugale tra Caterina e Salvatore, rampolli di due potenti casate baronali della Calabria, i i Morelli e i Quintieri, scaturisce da un accordo politico-elettorale tra il senatore Donato Morelli e il deputato Angelo Quintieri. Il patto assume implicazioni economiche e patrimoniali. Il gioco degli interessi non impedisce l'innamoramento della coppia, che sembra destinata alle migliori fortune. L'intesa tra le famiglie si rompe sulla mancata erogazione di un prestito che il Morelli chiede al Quintieri. La frattura potrebbe ricomporsi alla notizia della gravidanza di Caterina. I Quintieri, però, sanno che Salvatore è sterile. Sospetti e diffidenze compiono la loro opera disgregante. La nascita di un bambino aggrava i dissidi ed è dramma. U